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    Glenmorangie, la distilleria dei sedici uomini

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    La cultura passa attraverso modi differenti, alle volte anche assai lontani da quelli tradizionali che tutti noi conosciamo. Anche il buon bere, tanto quanto il fumo lento, ne fa decisamente parte. Tra le tante storie di alcolici di qualità  quella dello Scotch single malt Glenmorangie è affascinante tanto quella della sua distilleria. Tra le varie tipologie di whiskey prodotte da questa distilleria, nella Nectar d’Or si ha modo di mescere nel proprio bicchiere circa novant’anni di storia declinati in quaranta gradi di percentuale alcolica che, ad oggi, rappresenta il sei percento delle quote di mercato.

    Dettaglio di una bottiglia di Glenmorangie

    Secondo la tradizione, si crede che il nome Glenmorangie derivi dal gaelico Gleann Mòr na Sìth, letteralmente valle della tranquillità oppure Gleann Mòr-Innse, valle delle ombre. Il sito dell’attuale distilleria era un tempo una ex birreria che venne rilevata da un suo ex manager, William Matheson, nel 1843. Quest’ultimo, ne cambiò la destinazione d’uso in una distilleria e ne cambiò il nome con quello ancora attualmente in uso, dando origine alla leggenda che permane fino ai giorni nostri.

    William Matheson, proprietario della distilleria Glenmorangie dal quale è partita tutta la leggenda

    Una menzione particolare merita la fase produttiva di questo Scotch Single Malt: per decadi infatti, il processo di distillazione era effettuato da uno staff di sedici persone, conosciuto come I Sedici Uomini Del Tain, dal nome della zona in cui è situata la distilleria. Nella fase produttiva meno di un terzo di quello che l’azienda produce passa alla fase di maturazione,  attraverso un preciso e severo processo di selezione.

    I Sedici Uomini del Tain, responsabili della fase produttiva

    Lo Scotch viene maturato prima all’interno di botti di quercia bianca e poi fatto riposare per due anni nelle botti di Sauternes, un pregiato vino bianco francese, per donare al Glenmorangie Nectar d’Or quel particolare aroma fruttato, dal piglio pieno e tannico. Si possono anche avvertire note di scorze di arancia, cioccolato bianco, vaniglia e spezie. Per esaltare al meglio l’esperienza gustativa che può offrire questo single malt vi consigliamo di accompagnarlo ad un Toscano Bracco Robusto per raggiungere un fine orgasmo al termine del quale le vostre papille gustative non smetteranno più di ringraziarvi. Se volete ulteriormente arricchire la vostra esperienza sensoriale lasciate che la puntina del vostro vinile solchi la traccia One Room Country Shack di Buddy Guy.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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