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    Romeo Y Julieta Puritos, la qualità di un sigaro cubano in formato tascabile

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    Sono a bordo della mia Great Point Blue Shark, intenta a mordere l’asfalto delle strade di Nevrotic Town. Il finestrino abbassato scompiglia quel che resta della mia capigliatura mentre accendo la mia autoradio. Mi affido a ciò che il programma di musica in streaming ha da propormi e seleziono il tasto di riproduzione. Dalle casse parte la musica dei Buena Vista Social Club, i quali danno il ritmo a quella marcia urbana caratterizzata da marce scalate, colpi di clacson e automobilisti incazzati. Mi dirigo in direzione del centro commerciale dove mi attende la rifornitissima tabaccheria nella quale riesco a trovare la maggior parte dei sigari che voglio provare. Trovare un piccolo pertugio nel quale ricoverare momentaneamente il mio bolide è sempre un pericoloso terno al lotto: dopo numerose bestemmie e il livello di carburante nel serbatoio drasticamente abbassato a causa dei tanti giri fatti per trovare parcheggio, riesco a scorgere un SUV intento ad andarsene. Mi ci fiondo in modo rapace e parcheggio la Great Point Blue Shark.

    L’isteria del rituale della ricerca del parcheggio

    Giungo alla tabaccheria e mi metto in coda. Una volta giunto al mio turno sono come un bambino in un negozio di caramelle: faccio una scorta importante di sigari finché una scatola di cinque sigari puritos marchiati Romeo y Julieta cattura la mia attenzione. Decido di prendere anche quelli, che si sommano a quell’aromatico bottino del valore di settanta euro. Un piccolo regalo personale per momenti di relax di cui c’è un tremendo bisogno, specialmente in questo periodo. Questo anomalo inizio di ottobre rende le temperature decisamente al di sopra della media del periodo e la sera diventa il momento perfetto per accendere un buon sigaro e lasciare alla porta tutti i pensieri della giornata. La mia curiosità si focalizza proprio sui puritos Romeo y Julieta: scarto quindi la confezione, tolgo il cellophane che avvolge il sigaretto e i profumi di Cuba invadono il mio olfatto. Guardo il sigaretto e rimango affascinato di come, in un formato così piccolo, possa esserci tutta la qualità di un sigaro cubano a tutti gli effetti. Lo accendo e ho modo di sentire tutto il gusto di un tabacco di gran qualità. La paletta aromatica è equilibrata, capace di regalare qualcosa di aromaticamente intenso ma non impegnativo. Un formato perfetto che sposa alla perfezione il connubio tra qualità e dimensione, specialmente quando, magari, non si ha abbastanza tempo da dedicare a vitole più importanti. Questi puritos infatti sono caratterizzati da foglie di tabacco provenienti dalla zona di Vuelta Abajo, considerata come il paradiso del tabacco. Qui lo si coltiva dal 1830 e il suo distretto si estende per 140 km con una larghezza di 16 km. Vuelta Abajo caratterizza una delle cinque regioni del tabacco di Cuba e la sua materia prima viene definita da molti appassionati di sigari e fumo lento come uno dei tabacchi migliori al mondo.

    Una confezione di Romeo y Julieta puritos da cinque sigaretti

    Romeo y Julieta è uno dei marchi più famosi ed apprezzati per quanto riguarda i sigari cubani, che pare essere seconda per quantità di vendita soltanto a Montecristo (altro grande marchio di sigari cubani). L’azienda fu fondata nel 1875 da Inocencio Alvarez e José Manin Garcia. La fama giunse però solo nel 1903 quando venne rilevata dall’imprenditore spagnolo José Rodriguez Fernandez (detto Don Pepin), il quale la fece diventare nel tempo una marca di grande prestigio. Il nome del marchio deriva dalla grande passione di Fernandez nei confronti dell’opera Romeo e Giulietta di William Shakespeare, che fu talmente grande da fargli tentare più volte di acquistare (senza successo) la casa di Giulietta a Verona.

    Anilla raffigurante l’effige di Fernandez, qui denominato Don Pepin

    Nel corso della sua storia Romeo y Julieta ebbe modo di accrescere il suo blasone grazie anche a un consumatore di prestigio, ovvero il politico inglese Winston Churchill, grande appassionato di sigari cubani e in particolare proprio di questo marchio a tal punto da dare il proprio nome ad una vitola (il formato che compongono i vari sigari cubani, n.d.r.).

    Winston Churchill ritratto insieme al suo inseparabile sigaro cubano Romeo y Julieta

    Una terra, quella cubana, fatta di profumi e tradizioni che negli ultimi tempi non se la passa affatto bene. Lo Stato insulare dell’America centrale, infatti, deve fare i conti con molti disagi: l’elettricità è razionata e il cibo della libreta (tessera con la quale i cubani hanno diritto a comprare la propria quota mensile di alimenti stanziata dallo Stato per ogni cittadino residente nel territorio nazionale, n.d.r.) scarseggia sempre di più. Un Paese sull’orlo del collasso economico, sul quale gravano l’inflazione, la situazione post pandemia e l’embargo nonché l’instabilità politica generale che si respira nell’America Latina. Oltre al turismo in crisi, anche la produzione di sigari (che rappresenta uno dei volani dell’economia dell’isola) è seriamente in affanno. Le materie prime per la coltivazione scarseggiano e questo, tra i tanti rincari con cui la società moderna deve fare i conti, sicuramente non aiuta. Speriamo che Cuba, terra di aromatico fascino, possa uscire da questa situazione e continuare a far arrivare a tutti gli appassionati di sigari e fumo lento i prodotti della sua stupenda terra.

    Hank Cignatta

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    Un contadino cubano cura le foglie di tabacco

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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