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    Zino Nicaragua Robusto, un gustoso viaggio in Sudamerica

    Sfreccio per le roventi strade di Nevrotic Town con la mia fedele Great Point Blue Shark. L’afa mi fa sudare come una fontanella nonostante abbia entrambi i finestrini abbassati: appena ho la possibilità di far cantare un po’ i cavalli del mio bolide l’aria attenua leggermente il caldo mentre dall’autoradio le note di Dance Hall Days dei Wang Chung mi distraggono dalla canicola. Mentre sono fermo al semaforo prendo in mano il mio scintillante Zippo argenteo e mi sincero della sua carica di gas. Mentre faccio per accenderlo noto che mi ha lasciato a piedi: insisto ancora alcune volte prima di arrendermi al fatto che sia completamente scarico. Strano, visto che lo avevo caricato al mattino e non lo avevo ancora utilizzato. Guardo meglio all’interno dell’inserto (originale Zippo) e noto che il meccanismo elettrico che innesca la scintilla per far si che il gas possa dare origine alla fiamma ossidrica che da’ fuoco ai miei sigari è danneggiato. Cazzo. Quando scatta il verde decido di cambiare strada, in direzione di una tabaccheria molto rifornita aperta anche la domenica all’interno di un immenso ipermercato di Nevrotic Town. Al mio arrivo inizia il rituale della ricerca del parcheggio: tutte le persone che non sono andate al mare hanno avuto la fantastica idea di recarsi qui per godere del potere taumaturgico dell’aria condizionata. Grazie ad un improvviso colpo d’occhio ed una insperata botta di culo trovo un buco e mi ci infilo.

    La versione estiva della Great Point Blue Shark

    Una volta giunto in questa immensa tabaccheria mi metto dietro ad un codazzo di persone dalle variegate necessità: chi si fa confezionare un regalo, chi esterna con ansia la marca delle sigarette preferite e chi tenta la fortuna al lotto. Giunge il mio turno e mi serve una simpatica ed educata ragazza dai capelli lunghi e scuri e gli occhi verdi, alla quale chiedo se avessero il ricambio dell’inserto Zippo di cui ho bisogno. Alla sua risposta negativa mi metto da un lato ad osservare la vetrina dei sigari, rimanendo estasiato. Chiedo alla ragazza se ci sono alcuni sigari che da diverso tempo faccio fatica a trovare, dicendomi che anche loro stanno facendo fatica a rifornirsene. Prendo alcuni sigari italiani per poi spostarmi sui sudamericani. Uno in particolare rapisce la mia attenzione: il Davidoff Zino Nicaragua Robusto, un sigaro di medie dimensioni con una anilla (o fascetta se preferite) gialla più grande di quelle tradizionali, che riporta sopra una grande zeta bianca in rilievo e sotto la dicitura Nicaragua. Chiedo se si possono avere speranze riguardo ai quei sigari che non riesco a trovare da tempo e la ragazza, che mi regala il suo miglior sorriso, mi dice di aspettare mentre sparisce nel retro per verificare se ci fosse qualche rimanenza. Ritorna con un’espressione davvero dispiaciuta, rassicurandomi però che lunedì avrebbe chiesto al rappresentante e di tornare per chiedere. Prende i sigari che ho scelto per farmi il conto, mentre mi guarda con i suoi bellissimi occhi verdi e mi sorride. Pago il dovuto e chiedo una busta per trasportare il succulento bottino: la risposta affermativa della ragazza non si fa attendere e mi dona una robusta borsa in carta paglia dove ripone il tutto. Prima che me ne vada mi omaggia di una scatola di fiammiferi lunghi da sigaro, dicendosi dispiaciuta per non essere riuscita ad aiutarmi nel trovare l’inserto a gas dello Zippo. Un gesto gentile ed inaspettato, che mi ha fatto sinceramente piacere. La ringrazio, non prima di ricevere il suo invito a ritornare la prossima volta con la promessa di avere il magazzino più rifornito. La guardo e mi godo ancora la bellezza dei suoi occhi e del suo sorriso prima di dirigermi verso l’uscita e sperare di ricordarmi dove ho parcheggiato il mio bolide.

    La confezione di fiammiferi da sigaro che proverò quanto prima

    Per meglio comprendere questo sigaro bisogna però fare un accenno all’azienda che lo produce e all’uomo che l’ha resa leggendaria: Zino Davidoff era un imprenditore di origine russo- ucraine, figlio di commercianti di sigari che, data la situazione politica del periodo, nel 1911 si traferirono a Ginevra in Svizzera, francesizzarono il cognome (da Davidov a Davidoff) e poi aprire in seguito una tabaccheria. Zino nel 1924 terminò gli studi e si trasferì in America Latina, dove ebbe modo di imparare sul campo le nozioni per il commercio e la produzione di tabacco. Il suo soggiorno si divise fra l’Argentina, il Brasile e Cuba e al suo ritorno in Svizzera nel 1930 ereditò la tabaccheria dai suoi genitori. Durante la sua gestione il negozio divenne sempre più fiorente e un punto di riferimento per tutti i ricchi clienti e gli appassionati di fumo lento provenienti da tutta la nazione che, a causa degli eventi che imperversavano in Europa e alla neutralità della Svizzera, permetteva di gettarsi alle spalle gli orrori della guerra per qualche ora. Proprio a Zino e alla sua attenta e dettagliata esperienza sul campo nei paesi sudamericani, dove si coltiva e produce il tabacco, si deve l’invenzione del primo umidor da scrivania, ovvero un contenitore umidificatore che riproduce la temperatura dei Paesi dove viene prodotto il tabacco e ne permette la corretta conservazione dei sigari. Nel corso degli anni la Davidoff è passata di proprietà ed è diventato uno dei marchi di riferimento per quanto riguarda la realizzazione e la produzione di sigari sudamericani nonché di sigarette e beni di lusso (ad esempio il profumo Cool Water, prodotto dalla Zino Davidoff SA e scorporata nel 1980 dall’omonima società che produce tabacco, è una delle fragranze più vendute al mondo).

    Zino Davidoff intento ad accendersi un sigaro

    Diverse sono le tipologie di sigari immessi sul mercato da Davidoff e proprio recentemente ha deciso di rinnovare la linea Zino, cercando di creare un prodotto in grado di rivolgersi anche alle nuove generazioni di appassionati di fumo lento. Sono tre i formati di questa linea rivisitata e corretta: Short Torpedo (100 mm x 52″), Robusto (ovvero quello di cui parliamo oggi, 127 mm x 54″) e Toro (il più grande, 152 mm x 50″). Per i cosiddetti guru del fumo lento (che probabilmente staranno già storcendo il naso in quanto non si parla del loro sigaro preferito o del perché non si degusta in retronasale) o semplicemente per chi ne vuole sapere di più, la gamma Nicaragua presenta in tutti i suoi formati una nuova miscela di tabacchi. Il ripieno è caratterizzato da tabacco dall’Honduras, Nicaragua appunto e Repubblica Dominicana. La scelta del colore giallo che caratterizza la gamma è stata scelta, come rilasciato in una nota dalla stessa Davidoff, per meglio risaltare sugli scaffali delle tabaccherie.

    Esempi di formati della linea Zino Nicaragua

    Personalmente ho avuto modo di provare il Robusto, che si presenta come un sigaro assai gradevole che si lascia fumare molto volentieri. Al gusto si presenta cremoso e ho avuto modo di avvertire diverse palette aromatiche, tra cui una leggera nota di cedro mista a spezie ed un gradevole retrogusto arabico. Non è un sigaro dai connotati aspri e può essere provato da tutti i fumatori, sia novizi che esperti. Viene venduto come un sigaro di media intensità, nonostante a mio gusto sia piacevolmente leggero nonché adatto ad essere fumato in qualsiasi momento della giornata. Il tiraggio è davvero eccellente una volta acceso con un accendino a fiamma libera (devo ancora provare i fiammiferi) ed arde fino alla fine dell’esperienza di fumata. Sicuramente una delle scoperte più interessanti nel mercato dei sigari di questa estate, tutta da fumare.

    Hank Cignatta

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    Come fumare un sigaro sudamericano: con un tagliasigari tagliate la testa del sigaro facendo un taglio di un paio di millimetri
    Accendete la base del sigaro mentre lo girate alcune volte per ottenere un tipo di accensione ottimale

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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