Editoriale Gonzo: Arvëdse Angelo Piovano, la tua Torino ti saluta
Giornata grigia in quel di Nevrotic Town (o Torino, se preferite), dove una grande distesa di nuvole grigie e cariche di incazzature, paure e dubbi scarica il suo muro d’acqua su una città sempre di fretta intenta a tirare dritta per la sua quotidianità. Una città leggermente più grigia rispetto al solito, in seguito alla scomparsa di Angelo Piovano, avvenuta la scorsa settimana all’età di ottantacinque anni. Molto probabilmente (anzi, molto sicuramente) a molti questo nome non dirà nulla ma per anni Angelo Piovano è stato l’uomo più tatuato d’Italia, aggiudicandosi per tale motivo l’ingresso nel Guinness World Record, nonché l’uomo over 65 con più inchiostro al mondo.
Per chi non conoscesse Nevrotic Town (o Torino, per chi non sa a che cosa mi stia riferendo) è una città molto più piccola di quello che possa sembrare. Si incontrano per caso persone che mai avresti pensato di vedere in un determinato posto e ci si ritrova, bene o male, tutti negli stessi luoghi. Angelo Piovano era diventato un personaggio caratteristico di Torino, dove lo si poteva incontrare spesso quando non era in giro per il mondo ospite di convention di tatuaggi. La sua storia è molto particolare, quasi quanto il suo aspetto: dopo una vita passata a lavorare come operaio alla Pirelli, ha impiegato i soldi della sua liquidazione per cambiare quella vita e quell’aspetto che lo aveva sempre visto fare le solite cose. Ha iniziato a ricoprire la sua pelle d’inchiostro trent’anni fa con un tatuaggio che celebrava la sua cagnolina alla quale era tanto legato e da allora non ha più smesso. Ha esplorato e superato i limiti del suo corpo, diventando una tela vivente ed andando oltre quei pregiudizi fastidiosi con i quali si combatte quotidianamente. Figuratevi un’anima particolare e diversa come la sua.
Con il tempo Piovano è diventato un simbolo di quella Torino che ha amato fino alla fine, un po’ come i Gianduiotti, il Bicerin e i Subsonica. Con lui se ne va l’ultimo baluardo di quell’anticonformismo sincero, atto a vivere una vita secondo le proprie regole a discapito dei recinti mentali e culturali che il più delle volte soffocano come i peggiori dei cappi. Arvëdse (arrivederci in piemontese) Angelo, la tua Torino ti saluta.
Hank Cignatta
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