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    Vive le French Touch: storia di un genere musicale che ha cambiato per sempre il modo di fare (e di ascoltare) l’House Music

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    Prima che la scena club fosse letteralmente stravolta dall’attuale concezione che non lascia spazio a qualcosa di realmente definito, c’è stato un sottogenere che ha permesso di cambiare in modo indelebile il modo di fare e di intendere la musica da discoteca. Questa vera e propria bomba ad orologeria musicale sta sotto il nome di French Touch e caratterizza quel sottogenere nato nella prima metà degli anni Novanta e durato fino ai primi anni Duemila che ha permesso di rivoluzionare completamente il panorama della musica da club. Un vero e proprio tocco di stile che ha permesso a giovani produttori musicali di venire a contatto con la loro concezione di House Music. La French Touch aveva abbastanza stile da poter essere suonata nei locali più fighetti del mondo ma anche il potenziale commerciale per essere girata in rotazione massiva su Mtv e raggiungere le prime pagine dei giornali specializzati. Il tutto nacque dal motto we give a french touch to house music, noi diamo un tocco francese all’house music, creato per dare un senso di appartenenza agli appassionati di musica house. Questa frase divenne ben presto molto utilizzata e venne stampata sul retro di un giubbotto Bomber che divenne ben presto l’origine semantica del genere. La stampa specializzata (specialmente quella inglese) si riferì in diversi articoli del periodo in questi termini riferendosi a questo nuovo sottogenere, che ben presto esplose nei dancefloor di tutta Europa e del mondo.

    La giacca Bomber recante sul retro il famoso motto “We give a french touch to house”.

    La maggior parte degli artisti che fanno della French Touch il loro cavallo di battaglia si distinguono per il campionamento all’interno dei loro brani di canzoni funk- disco anni Settanta su basi musicali che variano da centodieci a centotrenta battiti per minuto. La freschezza sonora di questa nuova produzione musicale prestava molto il fianco a passaggi radiofonici e televisivi che diedero immediatamente spazio ad artisti del calibro di Cassius, Stardust, Demon, Daft Punk, Mr. Oizo, Bob Sinclair, David Guetta, Etienne De Crecy e Modjo.

    Ma non si può parlare di French Touch senza citare i Daft Punk, esponenti di spicco di questo genere musicale in grado di realizzare brani e album che hanno avuto un impatto significativo all’interno della musica elettronica in senso più ampio. La loro grande presenza scenica, caratterizzata da caschi sui quali sono applicati schermi LCD che alternano scritte e disegni e dall’uso di grandi effetti visivi sia nei video che nei concerti dal vivo, è uno dei loro tratti distintivi. A livello musicale si distinguono per il campionamento di brani funk- disco degli anni Settanta e Ottanta, elemento che ha fatto da faro anche agli altri artisti che fanno parte della French Touch e che l’hanno resa famosa nel mondo.

    Ma la French Touch non è solo Daft Punk: sicuramente almeno una volta nella vita avrete ascoltato i Cassius( scioltisi lo scorso giugno con la morte di Philippe Zdar) con Feeling for you, Cassius 1999, The Sound of Violence o Toop Toop. Altro grande protagonista è Demon, che con la sua You are my high ha realizzato uno delle perfette colonne sonore per lunghe e infuocate pomiciate. Si ricorda anche molto Modjo con Lady (Hear Me Tonight), brano in grado di passare sempre con successo l’esame del tempo. Etienne De Cracy firma Am I Wrong grande classico, mandato in onda più volte all’interno della compianta Mtv Dancefloor Chart, condotta dal dinamico e biondo duo di Chris & Chris. Video animato con una computer grafica agli albori del suo impiego nei video musicali, la clip di questo brano ha avuto un forte ascendente sui ragazzi della mia generazione (me compreso) che veniva visto a metà tra un video di denuncia e una sorta di corto horror. Un pezzo della musica dance e dei videoclip senza ombra di dubbio.

    Anche Mr. Oizo, diventato famoso con il brano Flat Beat è uno dei nomi più conosciuti della French Touch, insieme al leggendario Laurent Garnier. In tempi più recenti dj del calibro di David Guetta e Bob Sinclair hanno permesso al genere di entrare in un nuovo ciclo permettendogli di arrivare anche alle nuove generazioni. La versatilità della French Touch era e rimane unica, in quanto gli stessi brani che si potevano ascoltare di giorno per radio erano (e sono ancora in grado) di far scatenare la pista. E’ stato quel tocco elegante in grado di democratizzare un certo tipo di musica che prima aveva il suo passaggio solo nell’ambiente club e che dopo non è più stato come prima. Per tutto il resto c’è il prossimo “tormentone” latineggiante che aspetta in agguato.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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