Gonzify Yourself!

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato/a sul mondo del giornalismo Gonzo!

    Bad Literature Inc

    Sons Of Anarchy: telefilm d’amore, morte ed anarchia

    Spread the love

    Il successo di Sons Of Anarchy va di pari passo con il genio creativo del suo ideatore, lo sceneggiatore , regista e produttore statunitense Kurt Sutter. Fin qui sembrerebbe un concetto abbastanza elementare, ma di questi tempi non è cosa affatto scontata. In un macrocosmo come quello delle serie tv, dove ne esiste una per ogni settore della vita umana (e non solo) riuscire a creare qualcosa che sia in grado di vincere la prova del tempo non è assolutamente facile. A undici anni dalla messa in onda del primo episodio e a quattro dal suo finale al fulmicotone questa serie tv continua ad emozionare, a creare schiere di fan in tutto il mondo. Sons Of Anarchy possiede tutti gli elementi che fanno di questo telefilm una vera e propria tragedia moderna. I cavalli sono sostituiti da rombanti e scintillanti Harley Davidson che sfrecciano per le assolate strade dell’immaginaria cittadina di Charming, ubicata nella calda California.

    Kurt Sutter, creatore del telefilm Sons Of Anarchy e del suo spin off Mayans MC

    Qui vengono narrate le vicende dei Sons Of Anarchy, fittizio club di motociclisti fuorilegge, capitanato da Clay Morrow (proprietario dell’auto officina Teller Morrow, che è anche il quartier generale del club). Ha sposato in seconde nozze Gemma, vedova del suo migliore amico John Teller. Quest’ultima da questa unione ha avuto un figlio, Jackson detto “Jax”, che Clay cresce come se fosse suo. Jax ricopre la carica di vicepresidente e gestisce gli affari e il club quando Clay non è in città. Da qui si dipaneranno nell’arco di sette stagioni storie, intrighi, amori, segreti, scomode verità ed elaborate bugie che hanno un solo filo conduttore comune: la creazione di uno degli show più esplosivi della storia della televisione.

    L’attore britannico Charlie Hunnam è Jax Teller, il protagonista di Son Of Anarchy

    Kurt Sutter aveva già dato prova della sua abilità nel riuscire a tessere storie dalle forti tinte dark e noir con The Shield, dove ha ricoperto il ruolo di capo sceneggiatore e, in seguito, di produttore esecutivo. In questo frangente il sodalizio tra il suo creatore e Sutter (che in The Shield interpreta il ruolo del sanguinario sicario armeno Margos Dezerian) ha prodotto qualcosa che ancora mancava nel mondo delle serie tv, spingendo ulteriormente il limite del “politicamente corretto” finora mostrato in una serie tv messa in onda da un network americano (come già fatto dal 1999 al 2007 dall’HBO con I Soprano). Sesso, violenza, black humor e una sana rivisitazione del politicamente corretto sono solo alcuni degli elementi che hanno decretato il successo di questo show. Altro tratto distintivo della serie è la minuziosa caratterizzazione di ogni singolo personaggio: in un certo qual modo ognuno di essi è fondamentale, in maniera differente s’intende, per il prosieguo di questa moderna versione di Amleto su due ruote.

    Sons Of Anarchy vanta anche un cast di tutto rispetto: il ruolo dell’avido Clay Morrow è interpretato da Ron Perlman, già apprezzato nel ruolo di Salvatore nella trasposizione cinematografica de Il nome della rosa del 1986 tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco e in quello di Hellboy nei due film diretti da Guillermo del Toro. La matriarca Gemma ha invece il volto di Katey Sagal, moglie nella vita di Sutter e già interprete del telefilm Sposati…con figli, apprezzata cantante e voce di Leela di Futurama nella versione originale. Nello show compaiono anche altri attori che hanno preso parte a The Shield: anche se con nomi differenti, questa sua abitudine suggerirebbe una sorta di continuità temporale dei personaggi che cambiano realtà ma che hanno forti richiami ai loro lavori precedenti. Tra questi vi è Jay Karnes, già interprete del brillante detective Holland “Dutch” Wagenbach, che in SOA presta il volto al personaggio del paranoico agente dell’FBI Josh Kohl che perseguita Tara Knowles, grande amore di Jax. Lo stesso dicasi anche per CCH Pounder (Claudette Wims, Tyne Patterson), Walton Goggins (Shane Vendrell, Venus Van Dam), Kenny Johnson (Curtis “Lem” Lemansky), lo stesso Kurt Sutter (Margos Derezian, Otto Delaney), Benito Martinez ( David Aceveda, Luis Torres), Michael Chiklis (Vic Mackey, il camionista Milo), Emilio Rivera (Navaro Quintero, Marcus Alvarez). E la lista potrebbe essere davvero più lunga di così. Squadra che vince non si cambia, ma la storia si. Ed è subito un grande successo.

    Il successo di Sons Of Anarchy ha portato il suo creatore Kurt Sutter a realizzare lo spin off Mayans Mc, giunto alla seconda stagione

    Proprio il successo di SOA ha portato Sutter a realizzare uno spin off su uno dei club con i quali i Sons interagiscono di più (sia nel bene che nel male) nel corso delle sette stagioni, ovvero i messicani Mayans MC. Sono diversi i richiami con la serie madre in una storia giunta da pochi giorni alla sua seconda stagione. Realtà diverse, storie diverse e, soprattutto, contesto storico- sociale diverso. In definitiva Sons of Anarchy continua ad essere uno degli show più cazzuti degli ultimi vent’anni, complice anche un accattivante merchandise che va dagli anelli ai bracialetti passando per tazze, foulard, magliette, felpe, teli e costumi da mare fino i gilet indossati dai protagonisti del telefilm. Geniale, bastardo e imponente quanto basta per farvi entrare in un mondo che cambierà completamente la vostra prospettiva sugli show televisivi e su come, quando sentirete una moto rombare per le strade della vostra città, niente sarà più come prima.

    Hank Cignatta

    © Riproduzione riservata

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

    Post a Comment

    Bad Literature Inc. ©

    T. 01118836767

    redazione@badliteratureinc.com

    redazioneuppercut@yahoo.it

    alancomoretto@virgilio.it