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    Rockstar Games, la software house che dà forma ai sogni

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    L’universo videoludico si fa ogni anno sempre più complesso e sofisticato: i giocatori sono passati da semplici “utilizzatori finali” di un prodotto a vero e proprio “popolo” in grado di poter avere parecchia voce in capitolo sui titoli che vengono prodotti per le maggiori piattaforme di videogiochi. I videogiochi non sono più un semplice passatempo ma una vera e propria forma d’arte che mira ad intrattenere con le stesse caratteristiche di grandi colossal hollywoodiani. Infatti dietro allo sviluppo della maggior parte dei titoli attuali vi sono case di produzione che mobilitano squadre intere che si occupano dello sviluppo di ogni minimo dettaglio della meccanica di gioco. Ecco quindi che ormai il giocatore è abituato ad essere ultra stimolato nella sua esperienza di gaming e ci sono aspettative sempre più alte per quanto riguarda i videogames.

    Profilo dei controller delle tre consolle che si contendono lo scettro dell’intrattenimento videoludico casalingo: da sinistra Nintendo Switch, Ps4 e Xbox One (nelle sue diverse varianti)

    A tal proposito vi è una software house in particolare che, negli ultimi anni, è stata in grado di pubblicare alcuni titoli che sono entrati nella storia del mondo dei videogiochi degli ultimi vent’anni. Più dettagliatamente mi riferisco a Rockstar Games, azienda statunitense fondata nel 1998 e autrice di famose e fortunate saghe videoludiche tra le quali spiccano i titoli di GTA, Max Payne e Red Dead Redemption. Questi titoli sono riusciti a sopravvivere alla prova del tempo, diventando i giochi più attesi per ogni consolle che si è presentata a conquistare il mercato. Il tempo è passato, le consolle sono diventate sempre più sofisticate permettendo alla grafica di diventare sempre più realistica ma la Rockstar è sempre li a imporre il suo stile unico ed inconfondibile.

    In quest’immagine sono racchiusi i personaggi che hanno decretato il successo della Rockstar Games dagli inizi fino agli ultimi titoli

    A tal proposito una menzione particolare merita la serie di Grand Theft Auto (o GTA, come viene più comunemente chiamata. Il termine si riferisce al furto aggravato di autoveicoli): il tutto ha inizio nel 1997 con la pubblicazione del primo Grand Theft Auto per Ps1 e pc. La formula del gioco (che segue lo stesso canovaccio per i titoli successivi) consiste nel vestire i panni di un criminale che vaga per un’area urbana. Qui deve compiere delle missioni che prevedono omicidi, rapine e crimini affini. L’intera storia viene ripresa dall’alto, dando al giocatore la prospettiva di cinematografica fattura. Nel corso degli anni sono giunti altri fortunati capitoli della saga, come Gta: Vice City, Gta: San Andreas, Gta IV e Gta V. Quest’ultimo si è attestato come il terzo gioco più venduto di sempre. Non sono mancate quindi le polemiche fin dalla pubblicazione del primo capitolo di GTA, accusato di avvallare e “sponsorizzare” comportamenti criminali e l’odio verso le autorità costituite. I giochi di GTA però ben rappresentano il finto perbenismo di facciata del quale è intrisa la moderna società: alle volte gli stessi genitori o associazioni varie che protestano per i contenuti violenti strappano il controller ai figli per rendersi conto in prima persona e finire invischiati loro stessi a sfrecciare tra la giungla urbana ad effettuare le varie missioni del gioco. Basta usare solo il buonsenso: se bevo un bicchiere di vino ogni tanto fa di me una persona che qualche volta si toglie uno sfizio. Se mi bevo ogni giorno pintoni interi fa invece di me una persona con un serio e conclamato problema di alcolismo. Ma, d’altronde, il buonsenso pare arte ormai desueta. In qualsiasi parte si cerchi, s’intende.

    Le copertine dei vari capitoli della serie GTA

    Ma la Rockstar Games non è solamente GTA: sarei uno stronzo dalla memoria dannatamente corta se non citassi il buon Canis Canem Edit (o Bully nella versione originale). Questo gioco, che si discosta dalla saga di GTA, narra le avventure del giovane e ribelle Jimmy Hopkins, il quale viene rinchiuso nella scuola privata Bullworth Academy dalla madre collezionista di matrimoni giunta al suo quinto marito. Qui il giovane Jimmy dovrà farsi strada tra i soprusi delle diverse bande di bulli che spadroneggiano nell’istituto, facendo i conti con le varie figure autoritarie come il preside Crabblesnitch, giungendo però a maturare e crescere. Altro grande successo messo a segno dalla Rockstar è la versione videoludica di The Warriors, tratto per buona parte della storia dal film cult I Guerrieri della notte di Walter Hill del 1979. Si rivivono le atmosfere di questa pellicola senza tempo con la struttura di gioco di GTA.

    Una scena di gioco tratta da The Warriors

    Altro grande successo della casa di produzione americana è Max Payne, serie che segue le vicende del poliziotto del NYPD dalla quale prende il nome. Qui l’agente di polizia dovrà risalire agli assassini della sua famiglia e del suo migliore amico attraverso missioni e l’incontro con personaggi dai quali normalmente si vorrebbe stare ben volentieri alla larga. Questa serie ha generato un film con protagonista Mark Walhberg e altri due sequel pubblicati poi sulle consolle di nuova generazione. Anche la saga di Red Dead Redemption merita una menzione speciale. Ambientato nel 1911 tra il confine tra Stati Uniti e Messico, segue le avventure di John Marston. Bandito prima e uomo di legge poi, questo titolo è una sorta di GTA ante litteram. Ma con tutta la poesia e l’esplosività narrativa tipica di un prodotto Rockstar. Il secondo capitolo è un allegro generatore di sciami sismici di orgasmi. Assolutamente da provare. Stupendo anche il noir poliziesco L.A. Noire, ambientato nell’America perbenista americana degli anni Cinquanta. Un sagace thriller poliziesco dalle stupende tinte noir che stupisce per le avanzate tecniche di gioco (durante gli interrogatori bisogna stare molto attenti a giudicare l’innocenza o la colpevolezza degli accusati in base alla loro mimica facciale, altro elemento che fa di questo gioco un capolavoro assoluto del suo genere).

    Il poster di Max Payne 3, finito dal povero bastardo che vi scrive in una sola nottata di paura e delirio

    La Rockstar Games è, attualmente, l’unica casa di produzione videoludica in grado di dare forma ai sogni e ad aver diffuso una concezione cinematografica dei videogiochi. Ogni dettaglio viene studiato minuziosamente, quasi alla perfezione, per offrire un tipo di esperienza di gioco capace di rimanere impressa nel tempo. Fino ad oggi la Rockstar non ha sbagliato nessuno dei titoli che oggi l’hanno consacrata nell’olimpo dei videogiochi più belli ed interessanti di tutti i tempi. E se è vero che i videogiochi sono arte, la Rockstar rappresenta appieno la sua massima espressione.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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