Viaggiando a sud verso LSD (Lake Shore Drive) Parte III – Vinyl Vault Lake Shore Drive
Lei ha alzato leggermente le spalle verso di me. “Sei pronto per concludere la nostra serata o vuoi unirti alla festa?”. Ci ho pensato un po’ su per qualche secondo mentre Gary mi ha piazzato davanti la sua mano in segno di saluto “Hey amico dove sono le mie maniere! Sono Gary, la mia squadra li lacrosse mi chiama Boom Boom”. Ridacchiai un po’ e gli strinsi la mano in modo deciso, non abbastanza da intimorirlo ma abbastanza affinché sapesse “Sono Kidman, piacere di conoscerti Brobo”. ” E’ Boom Boom”. “Ok Brobo”. ” Tu si che hai dei capelli davvero lunghi. Sei una specie di musicista o simili?” “Si sono un cantante. Suono anche diversi strumenti”. “Oh fratello! Allora ti piacerà: abbiamo una rock band che si esibisce dal vivo tra circa quindici minuti”. Abbiamo iniziato a camminare quando Karly ci ha fermato “Perché fai lo stronzo con lui?” mi disse. “Non faccio lo stronzo. E’ solo il tipico giocatore di lacrosse. Voglio dire, il suo soprannome è Boom Boom. Si può essere più un cliché vivente di così?” “Si ma è un vero tesoro”. “Sarò gentile, gli stavo solo rompendo un po’ le palle”. Ci dirigemmo verso la casa. L’aria era piena di puzzo di birra stantia e marijuana. Il profumo scadente delle studentesse misto al testosterone era quasi sbalorditivo. Quella era una confraternita a tutti gli effetti. Siamo entrati e la band stava giusto sistemando gli strumenti. Sembravano un gruppo di ragazzi del centro commerciale in attesa che le nuove catene da portafogli arrivassero da Hot Topic (catena di negozi statunitensi specializzata in vestiti ed accessori da rocker, ndt).
Il cantante della band si avvicinò al microfono: “Noi siamo i Red Line!” La band iniziò a suonare un riff Nu Metal che ricordava i Godsmack. Ho guardato oltre la mia spalla e ho visto Karly essere amichevole con Boom Boom. Sono piombato nella loro conversazione nel momento esatto in cui ridevano. “Di cosa state parlando?” Karly premette la mano sul petto di Boom Boom e si voltò per dirmi “Stavamo parlando di una delle feste. Questo coglione qui è venuto completamente strafatto di ketamina e così lo hanno lanciato nudo nella neve”. “Questo è un po’ rude, non trovi?” Boom Boom scosse la testa. “Era bloccato in un k-hole (trip da ketamina, ndt) in bagno. Le linee stavano diventando davvero lunghe, fratello! Bussavamo, bussavamo e nessuno rispondeva. Quindi io e Dinger… Dinger è quel tizio dietro al bancone…Così io e Dinger abbiamo buttato giù la porta e lui era già nudo”. Iniziai a ridere un po’. Ci andavo ancora con i piedi di piombo con lui e Karly. “E poi che cosa è successo?” ” Beh quel ragazzo non si sarebbe svegliato. Abbiamo iniziato a scuoterlo, schiaffeggiarlo, prenderlo a pugni e gli abbiamo anche lanciato addosso della birra fredda ma niente. Quindi io e Dinger lo abbiamo preso per una caviglia e lo abbiamo portato fuori affinché dio e tutti gli altri lo vedessero”. “Era morto?” “Nah fratello! Si è svegliato circa un ora dopo. Questa è la parte migliore! Si è svegliato con il cazzo sepolto nella neve e con un durello imbarazzante”.
Ho interrotto la discussione. “A parte l’orribile restringimento del suo durello immagino”. “Si!” Egli emise una risata ululante. “Si ma non c’era molto da mostrare fratello. Fanculo a quella ketamina, mai più nella vita!”. “Chissà se pensava di essere ancora vestito”. “Se lo ha fatto non lo ha mai detto. Non ha mai neanche cercato i suoi vestiti. Quando è uscito in macchina quella notte era ancora nudo”. Io e Boom Boom continuammo a raccontarci storie fuori di testa. Karly era vicino alla finestra dove stava suonando la band. Ogni tanto buttavo uno sguardo in sua direzione guardandola mentre ballava e scuoteva i suoi lunghi capelli a ritmo di musica. Boom Boom mi disse “Devi conoscere Dinger, sono sicuro che andrete d’accordo”. Siamo andati al bar e prima che me ne rendessi conto la band aveva smesso di suonare e stava per battersela. L’orologio al neon dietro al bancone segnava le tre del mattino ed avevo ancora un lungo pezzo di strada in macchina da fare prima di tornare ai sobborghi occidentali di Lombard. Feci un giro per la stanza in cerca di Karly ma senza risultato. Chiesi a Boom Boom “Hey hai visto Karly?” Girò la testa in giro per la stanza. “Forse è in cucina?” Ho iniziato a controllare la cucina ma lei non c’era. Ho guardato fuori nel cortile, nel soggiorno, nella sala giochi e non si trovava da nessuna parte. Incrociai nuovamente Boom Boom. “Devo pisciare. Ti spiace se uso il cesso del piano di sopra? La fila è abbastanza lunga e credo di non essere in grado di riuscire ad aspettare ancora per molto”. “Si certo fratello”. Mi sono messo a salire le scale mentre mi chiedevo ancora che fine avesse fatto Karly. Aprì la porta del cesso ed entrai. Fu una lunga pisciata. Circa due minuti. Mi sono lavato le mani e sono uscito. Quando sono arrivato nel corridoio ho sentito un rumore provenire da dietro la prima porta a destra. La voce sembrava quella di Karly, poi ho sentito un ragazzo grugnire. Ero davanti a due possibilità. Entrare e vivere un momento davvero imbarazzante oppure entrare e far si che i fuochi d’artificio iniziassero a scoppiare. Se fossi entrato e l’avessi sorpresa a fare sesso con un ragazzo di quella confraternita avrei capito il suo carattere fin dall’inizio. Nessuno vuole stare con qualcuno per qualche anno solo per scoprire che si è fatta battere la carne da chiunque nel raggio di cinquanta miglia.
Ho quindi aperto la porta in silenzio e lentamente giusto per sbirciare. Non ero ancora in grado di vedere, non c’era abbastanza luce. Ho aperto la porta quel tanto che bastava per far entrare la luce del corridoio. C’era Karly nuda che rimbalzava sopra il chitarrista della band. All’inizio mi sentivo ferito. Avevo appena trascorso una notte meravigliosa con questa bellissima donna. L’ho portata a bere e a cenare e poi sono diventato geloso di Boom Boom. Inutile dire che le mie viscere avessero ragione. Semplicemente non avevo messo in conto che potesse essere così tanto zoccola da saltare sopra il primo chitarrista che avrebbe incontrato. Aprì la porta con un calcio che fece un grande tonfo, in modo tale da assicurarmi di attirare la loro attenzione da quell’infido letto che stavano condividendo. Il chitarrista si alzò di scatto, quasi facendola cadere a terra. “Che cazzo di problema hai?” “Perché non lo chiedi alla troia che hai ancora sopra di te?” I suoi occhi sono diventati affilati quando il tizio si è reso conto del peso e della gravità della situazione nella quale si era cacciato. Iniziò a parlare ma lo bloccai immediatamente. “Fai bene attenzione alle parole che scegli in questo momento. Sei nudo, il che mi dà la possibilità di lasciarti a terra senza troppi problemi”. Karly alzò in piedi dalla sua posizione ed iniziò a raccogliere frettolosamente i suoi vestiti. “Come osi irrompere qui in questo modo! Ma chi ti credi di essere?” “Mi stai prendendo in giro? Vorresti davvero farmi credere che sia io ad avere fatto qualcosa di sbagliato? Boom Boom ed io ti stavamo cercando ed eravamo preoccupati per te. Credevamo stessi male o che fossi nei guai. Non pensavo che la cena costosa e tutto quel romanticismo fossero solo un riscaldamento per permetterti di saltare sopra al primo chitarrista mezzo coglione che saresti riuscita a trovare”. Il chitarrista mi guardò ed iniziò a parlare. “Hey non sono…” “Non me ne frega un cazzo di che cosa sei. Levati dai coglioni, lesto”. Il coglione si infilò i pantaloni, raccolse i suoi vestiti e se ne andò affanculo dalla stanza. Ricominciai. “Stavamo ancora avendo il nostro cazzo di appuntamento. Che problema hai con la tua figa? Non riesci a controllare i suoi impulsi?” Ero incazzato come una biscia d’acqua. ” Sai Kidman, puoi anche andare all’inferno” disse seraficamente. “No seriamente! Che cazzo di problemi hai? So che questo è il nostro primo appuntamento ma ciò non ti giustifica ad agguantare il primo cazzo in giro per la casa! Per caso anche tua madre è una mignotta come te? E’ forse una questione di famiglia? Ti hanno educata in questo modo?” “FOTTITI!!!” Prima che finisse l’ultima sillaba ho avvertito un colpo dietro alla nuca e poi un coro di campane natalizie intonare una versione stonata di We Three Kings.
Caddi con la faccia rivolta verso il pavimento, cercando di essere abbastanza cosciente da allungare le mani davanti a me. Riuscì ad alzarmi in piedi in tempo per ricevere un diretto da una figura distorta che non feci in tempo a mettere a fuoco. Indietreggiai abbastanza da capovolgere l’angolo del letto e mantenere così una certa distanza tra noi. Giusto il tempo di riprendere i sensi. Era il chitarrista ancora mezzo nudo. Inciampò su una scarpa, dandomi così un’opportunità. Gli sono saltato addosso con tutto quello che avevo. Gli appioppai una gomitata dietro al collo. Quando rovinò a terra gli diedi due calcioni ben assestati. Uno era alle costole e l’altro al lato del viso che gli fece aprire la bocca. Il sangue colò sul tappeto. Mi guardai intorno e non vidi più Karly. Urlai contro il chitarrista coglione mezzo nudo mentre stava cercando di raccattare il suo orgoglio ferito. “Pensi che per lei valesse la pena di ricevere tutto questo? Davvero amico?” Karly tornò alla porta della stanza, questa volta accompagnata da Gary Boom Boom. “Amico, mi dispiace ma devi andartene”. “Che cosa ti ha detto?” “Guarda, non vogliamo davvero più problemi. Credo che entrambi dobbiate andarvene”. “Ok amico va bene. Per quello che vale mi spiace di aver picchiato il musicista. Vaffanculo Karly, non osare chiamarmi mai più”. “Vaffanculo anche tu!” Mentre mi stavo avviando verso la porta ho visto Boom Boom mettere la mano sulla spalla di Karly ed indicarle l’uscio. “Anche tu tesoro”. “Anche io cosa?” “Anche tu vai fuori di qui. Questa è la seconda volta che scateni una rissa tra confratelli. Non ti sarà più permesso di tornare qui tesoro”. Quando ho iniziato a scendere le scale ho semplicemente sorriso. Gli altri membri della band mi stavano guardando. Nessuno voleva iniziare a dire qualcosa. Probabilmente loro avrebbero voluto, ma nessuno lo fece. Probabilmente perché avevano timore di non essere pagati per l’esibizione. In ogni caso, gliene fui grato. Ogni passo giù dalle scale iniziava a farmi più male. Tutta l’adrenalina che avevo accumulato iniziò improvvisamente ad abbandonare il mio corpo e mi resi conto di aver preso colpi che lì per lì non avevo accusato. Salii in macchina e guardai nello specchietto retrovisore. Potevo vedere un taglio sopra il mio occhio e ho iniziato a far tossire la mia macchina lungo la strada del ritorno. Quando svoltai in Lake Shore Drive accesi la radio. La voce dello speaker radiofonico riemerse dalle note finali di una canzone degli Eagles. ” Ora abbiamo alcuni eroi locali per tutti voi: questi sono Alliotta Haynes e Jeremiah con la loro Lake Shore Drive proprio qui su Oldies 104.3 Chicago”. Guidai giù per quella strada che mi riportò nei sobborghi. Avevo la faccia calda per il gonfiore e le nocche ammaccate ma in qualche modo il dolce suono di quel pianoforte lavò via ogni dolore grazie a quelle sublimi note e l’alternarsi delle luci dei lampioni sui miei specchietti. Dopotutto domani è un nuovo giorno.
Kidman J. Williams
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