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    Editoriale Gonzo: Brividi estivi a forma di Delta

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    Dall’inizio di questa pandemia vissuta nel suo evolversi qui in Italia abbiamo dovuto fare i conti, fin da subito, con i colori. Un delirio di colori iniziato con zone rosse, successivamente esteso a zone arancioni (declinate anche nella loro variante più scura) e le più utopistiche zone bianche. Poi la cessazione delle misure restrittive come quella del coprifuoco in vista dell’estate, che non è concepibile passare in città in quanto poi non si ha di che vantarsi in ufficio una volta tornati a lavoro durante la pausa caffè.

    In tutto questa colorata follia si affaccia un nuovo colore, ovvero quello del cosiddetto Green Pass, il certificato vaccinale che sarà obbligatorio sul territorio nazionale a partire dal 6 agosto da esibire in zona bianca per l’accesso ad eventi pubblici come quelli sportivi, fiere, musei, parchi tematici, teatri, cinema e concerti nonché in piscine e palestre e per potersi sedere all’interno di bar e ristoranti. Scatta quindi l’indignazione di tutto il popolo no vax e no Green Pass, che scende in piazza per denunciare l’ennesimo atto gravissimo di questa dittatura sanitaria nella quale, affermano loro, tutti noi siamo invischiati senza possibilità d’appello e di uscita. E’ altresì vero che oggigiorno, per evitare di avere un civile confronto nel quale si cerca di poter comprendere meglio le posizioni di chi anche non la pensa come noi, si fa molto più in fretta ad appicciare un’etichetta che fa finire tutto nell’immenso calderone dell’inutilità dei tempi moderni. Ma il buon senso, porca di quella puttana, sembra davvero un concetto ormai ampiamente vetusto. E siccome a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, ci saranno molte persone che cederanno al ricatto morale di questa certificazione verde poiché risulterebbe difficile altrimenti poter fare l’aperitivo, sacro italico rituale al quale neanche la più grave delle catastrofi deve far saltare. Perché, alla fine sempre di buon senso di tratta. E del fatto che oggi, nell’anno del signore 2021, l’ignoranza non è più una condizione ma una pericolosa (e criminosa) scelta ponderata che si spera possa portare al più presto ad una veloce e risolutiva selezione naturale.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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