L’inspiegabile successo (e il dubbio gusto) di alcuni video ASMR, il nuovo fenomeno virale di Youtube
Inizio settimana. Fuori imperversa una pioggia che, senza troppi complimenti, abbassa bruscamente di qualche grado la temperatura che c’era solo qualche ora prima. Mi ritrovo quindi a starnutire e scatarrare come una stufa mentre il letto torna ad essere il mio migliore amico. Ben imbustato sotto le coperte cerco di fare scacco matto alla noia imperante mentre mi ritrovo a scorrere alcuni video della homepage di Youtube sulla mia tv. Tra i diversi video consigliati in base al successo del momento ve ne sono (almeno) tre recanti la dicitura in maiuscolo ASMR accanto al titolo. E’ già da diverso tempo che, nelle mie incursioni sul Tubo, mi si palesano questi video dei quali non ho avuto modo e maniera di approfondire i contenuti e decido di dar loro un’opportunità: mal che vada posso sempre piombare violentemente nel sonno dei giusti per svegliarmi perplesso e confuso molte ore dopo. L’acronimo ASMR sta per Autonomous Sensory Meridian Response (risposta autonoma del meridiano sensoriale) e va ad indicare una particolare condizione di rilassamento accompagnata da un formicolio in varie parti del corpo. Un po’ come quando ascoltate della musica talmente bella in grado di farvi venire i brividi dal piacere. In poche parole, uno sciame sismico di orgasmi sensoriali. Secondo alcuni studi ed alcune teorie, l’ASMR sarebbe particolarmente indicato per contrastare situazione di stress o attacchi di panico e conciliare il rilassamento. Questo avviene (o dovrebbe avvenire) ascoltando qualcuno che sussurra, che produce dei rumori realizzati in sequenza portando così l’ascoltatore in uno stato di rilassamento completo che dovrebbe culminare con una sorta di “orgasmo mentale”.
Il primo video è di una ragazza americana, la quale “accoglie” il visitatore parlando ad un microfono con voce bassissima, dichiarandosi felice per questo suo ventesimo video chiamato ASMR Ear Licking (sigla che andremo ad analizzare tra poco). La fanciulla si avvicina a questo microfono con due capsule poste ai lati, sulle quali sono applicate due sagome di orecchie umane. La fanciulla in questione, senza troppi complimenti, inizia a leccare queste orecchie in silicone accentuando in ogni modo possibile il rumore che proviene dalla sua bocca. Lo fa spostandosi da un “orecchio” all’altro, ovvero da una parte all’altra del microfono facendo si che quel suono che a me risulta assai fastidioso e cacofonico sfrutti appieno il “miracolo” della stereofonia. Sinceramente spiazzato nel cercare di dare un senso vagamente normale a ciò che si sta palesando sullo schermo della mia televisione seguito a guardare il video per altri due minuti rispetto ai venti (si, VENTI) minuti di video dove codesta fanciulla non pronuncia neanche una parola ma continua a dimostrare la sua perizia nel fare rumore in questo microfono con il suo cavo orale
Resto leggermente interdetto e, molto probabilmente spinto dal paracetamolo assunto qualche minuto prima, proseguo nella visione di un altro video. Questa volta una ragazza afroamericana è intenta a masticare rumorosamente alcuni cetrioli. Sempre a favore di camera ma, soprattutto, di microfono. Dei croccantissimi cetrioli resi ancora più rumorosi dall’amplificazione sonora. E’ davvero un delirio. E’ troppo. Devo fermarmi. Continuo a scorrere la lista di questi video: oltre ad essere davvero tanti sono realizzati con tecniche diverse. C’è chi sugge ambiguamente il microfono, chi mastica sguaiatamente cibi particolarmente croccanti a bocca spalancata, chi struscia sulla capsula del microfono ogni sorta di oggetto nella speranza di realizzare l’esperienza sensoriale perfetta e chi si cimenta in scenette estrapolate dalla vita di tutti i giorni da “vivere” in prima persona. Tutto nella speranza di cercare di sedare gli effetti negativi di questa nostra società che va perennemente di fretta e che ha velleità di avere la soluzione per ogni problema. Non vi è nulla di scientificamente provato riguardo il potere ( nonché l’effettiva efficacia) di questi video. Certo, ascoltare qualcuno con un tono di voce calmo può risultare molto distensivo: basti pensare ad esempio ai video realizzati dal pittore americano Bob Ross, il quale con il suo modo di fare particolarmente pacato spiegava come realizzare quadri per mezzo di diverse tecniche di pittura. Il suo tono di voce e il rumore che facevano le setole del pennello a contatto con la tela rendevano il tutto decisamente rilassante, facendo si che Ross possa essere considerato come l’antesignano del fenomeno ASMR. Ma un conto è esserlo per caso, altra questione è fare di tutto per esserlo disperatamente con risultati che sfiorano davvero il tragicomico.
Hank Cignatta
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