Http Error Extravaganza presenta: Rovigo hardcore Story #1, premessa disfattista
La storia non la scrivono i vincitori. La scrive chi ha amicizie in ambito editoriale. Sono stato per anni frequentatore e parte attiva della pseudo scena Punk Hardcore Italiana (ed Europea). Contemporaneamente ho avuto modo di frequentare Rovigo per ragioni di lavoro per un lungo periodo. Di recente mi sono chiesto: perché in questa landa desolata e nebbiosa, dove ci sarebbero tutti i motivi per ribellarsi, non ho mai sentito parlare di nessuna band Punk Hardcore?
Se frequenti il capoluogo più triste del veneto e per caso compri il giornale locale, scopri che in prima pagina parlano delle pozzanghere formatesi in centro dopo il temporale. Il giorno dopo invece, spunta un cadavere dall’Adige. E trattano le due notizie con lo stesso taglio giornalistico. Ritirarsi dalla vita è una cosa che non stupisce qui! Ho deciso di cominciare questa doverosa inchiesta chiedendo ad altri frequentatori della scena (di ogni epoca) cosa sapessero di Rovigo Hardcore. Questa è stata la risposta di Giangiacomo De Stefano (scrittore del libro Disconnection, uno dei libri più importanti sull’argomento nonché membro di band come Summer League, Ageing e Cosa Nostra).
“L’unico mio collegamento con Rovigo risale al 1993 quando io e un mio amico di ritorno da un concerto infrasettimanale dei By All Means e Think Twice (che fecero in provincia di Verona), immersi nella nebbia sbucammo dalle parti di Rovigo. Era il 1992 e all’epoca non c’era la transpolesana. Poi Rovigo l’ho frequentata per il rugby, ma quella è un’altra storia…” L’ho chiesto anche a Maurizio Ricci detto il Vegano (Cantante dei Purification): “Ma perchè a Rovigo fate altro oltre giocare a Rugby?” E pure a Marco Pecorari della rivista Rumore: “Ah booohhhh!” Un vuoto. Un buco nella storia. Qualcosa che tutti hanno cancellato dalla memoria. Forse. D’altronde Rovigo è una sorta di dimensione parallela, è quella provincia che ti dimentichi sempre di elencare. Se ci passi non te ne accorgi: pensi che Ferrara confini con Padova. E’ un luogo dove se muore una nutria in strada ci passano sopra con le strisce pedonali.
So che vi starete chiedendo “Ma perché???PERCHEEEE???” Perché aggiungere un altro inutile tassello alla già noiosa storia del Punk in Italia, fatta di band fotocopia di quelle americane, piena di interviste dove vengono raccontate mitologiche vicissitudini mai accadute o, peggio ancora, viene data voce a chi realmente non ha mai avuto niente di significativo da dire? Ma perché Bad Literature Inc. e il suo podcast Testa Di Gonzo è un giornale che ama scavare nel torbido. E secondo voi quanto marciume e pantano troveremo in una zona geografica in cui puoi accedere solo passando attraverso uno stargate di nebbia, per parlare di un movimento oramai zombie?
D’altronde sto ascoltando elettronica mentre scrivo. Se stiamo scrivendo libri sull’Hardcore vuol dire che è storia. Quello di adesso è probabilmente popcore o pop corn. Il periodo buono è passato ancora prima che io nascessi e me ne sono reso conto in corsa. A questo proposito sgancio la bomba: se vi dicessi che il Punk è nato a Rovigo… per poi trasferirsi a Londra? Dopotutto Rovigo avrebbe la squadra di calcio più antica d’Italia, ma hanno smarrito le carte d’iscrizione (1893 come il Genoa) e si sono dovuti riscrivere nel 1916 (Fonte Wikipedia). E’ nel loro stile. Fine della Premessa. Forse continueremo…
Riproduzione riservata ©
Davide Controversy
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.