
Editoriale Gonzo: Anche i faraoni nel loro piccolo s’incazzano
Buongiorno mondo! Nella Terra dei Lotofagi il tempo gioca brutti scherzi: un giorno sogni e il giorno dopo quel sogno è diventato il tuo incubo. Un anno dopo questo incasinato mondo moderno è allo stesso punto di quello precedente, se non peggio. A pezzi, con una delle più grandi crisi emotive ed economiche dal dopoguerra ad oggi. Nell’uovo di Pasqua ci aspetta un’Italia infiammata, con sfumature cromatiche che vanno dall’arancione al rosso. E restiamo in attesa di quel miracolo che possa smuovere la situazione, l’ennesimo episodio che possa pendere a favore dei prodigi dell’umanità sul piatto della bilancia del giudizio finale di un genere reo di aver compiuto più disastri che prodigi.

E come se non bastasse tutta questa assurda situazione figlia del più acclamato film di fantascienza, arriva la teoria della cosiddetta maledizione dei faraoni. Il blocco del canale di Suez dovuto all’incagliamento della nave cargo Ever Given (disincagliata e messa nella giusta direzione, al momento della scrittura di questo articolo), uno scontro fra treni avvenuto venerdì scorso nella città egiziana di Sohag e il crollo di un edificio a Il Cairo il giorno seguente paiono essere (per chi ci crede, ben inteso) il risultato del disturbo fatto agli antichi re egizi.

Pare infatti che il prossimo 3 aprile avrà luogo la traslazione di ventidue mummie di faraonica fattura dal museo di piazza Tahir a quello della Civilizzazione Nmec. Perché, anche a distanza di millenni nel loro piccolo, anche i faraoni si incazzano.

Tale teoria si è talmente diffusa sui social da spingere l’ex ministro delle antichità egiziano ed accreditato archeologo Zahi Hawass a smentire con forza tale teoria sulla televisione nazionale. E, sempre goliardicamente parlando, se anche i faraoni si sono rotti le palle di come sta andando il mondo, siamo veramente messi molto ma molto male.
Hank Cignatta
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