Il re è tornato: Tyson Fury conquista il titolo mondiale dei massimi WBC
Ultimamente gli sport da combattimento sono forieri di storie di grande riscatto personale e sportivo: dopo il ritorno vittorioso nell’ottagono di Conor Mc Gregor contro Donald Cerrone anche il pugile inglese Tyson Fury torna sul ring per rinascere, in questo caso, come la Gitana Fenice e riconquistare la corona dei pesi massimi WBC. Il pugile inglese ha dato prova di poter controllare in maniera egregia il match, imponendo il suo ritmo a Deontay Wilder. Va oltremodo riconosciuto al pugile statunitense di essere riuscito in qualche modo a tenere testa agli assalti feroci e frontali di Fury che lo hanno poi portato a dominare l’incontro e a demolire la difesa e le certezze di The Bronze Bomber.
L’MGM Grand di Las Vegas è stata la sfavillante cornice per questo incontro che ha nuovamente fatto infiammare i cuori degli appassionati e degli addetti ai lavori dopo il rematch dello scorso dicembre tra Andy Ruiz Jr. e Anthony Joshua. Dopo le scintille durante la conferenza stampa di presentazione dell’incontro, Fury si presenta preparato e concentro sull’incontro. Il suo unico obiettivo è quello di sgretolare le certezze del suo avversario per tornare ad aggiudicarsi la corona mondiale dei massimi WBC, dimostrando a se stesso e al mondo di essere definitivamente risalito da quell’inferno nel quale era scivolato nel 2015. Porta colpi precisi, non spreca e dimostra a Wilder di essere graniticamente lì, sempre al centro di quel ring pronto a bersagliarlo con i suoi colpi duri come cannonate. Wilder, dopo qualche buon colpo nei round iniziali, inizia a subire la pressione dello sfidante, il quale lo centra con un colpo all’orecchio che lo fa crollare al tappeto nel corso della terza ripresa. Per Wilder è l’inizio della fine.
I round passano, Tyson è letteralmente una furia e Wilder cerca di difendersi in maniera stoica, anche se le gambe non reggono e la mente cerca di capire la maniera giusta per poter contrastare la tattica del Gypsy King che questa volta ha improntato la preparazione a questo match adattandosi e superando la tecnica offensiva di Wilder. Il pugile inglese attacca, non lasciando alcuna maniera allo statunitense di reagire e comprendere bene che cosa succede. Alla quinta ripresa un diretto chirurgico di Fury manda giù Wilder, il quale tira fuori il coraggio del campione e riesce a rimettersi in piedi per continuare il match. Fury continua ad attaccare, sempre più con maggior efficacia, riuscendo a portare a segno colpi che minano seriamente la guardia dell’americano. Alla settima ripresa Wilder è alle corde e Fury lo sorprende con una rapida e alquanto massiccia raffica di colpi che fanno si che l’angolo di Wilder getti la spugna. In pochi attimi tutto si concretizza: Fury torna campione dei pesi massimi WBC e Wilder deve prendere atto della prima sconfitta in carriera.
Tyson Fury non mette solamente al tappeto uno degli avversari più ostici che finora ha avuto modo di incontrare in carriera ma anche uno dei periodi più difficili della sua esistenza. Dopo essere entrato nel 2015 in una spirale di depressione con conseguente consumo di droga e alcol Fury sembrava l’ennesimo talento perso dietro ad un successo decisamente più grande di lui e difficile da gestire. Ma dopo essersi disintossicato è tornato a mettere il culo in palestra, perdendo i chili di troppo e tornando ad allenarsi sul ring per dimostrare a se stesso e al mondo che aveva ancora le palle abbastanza cubiche per poter far si che il mondo della boxe potesse pronunciare a gran voce il suo soprannome, Gypsy King. Dopo aver subito una squalifica e la conseguente rinuncia ai titolo mondiale, il primo match contro Wilder finito in un polemico pareggio aveva dimostrato che Fury era sulla strada giusta verso la redenzione personale e sportiva. Questo incontro è stata la definitiva conferma che il pugile di Manchester ha ancora tanto da dire e da dimostrare, come la possibile riunificazione delle altre tre cinture dei massimi attualmente detenute dal suo connazionale Anthony Joshua. Si può dire però che, dopo la comparsa di Andy Ruiz Jr. nella categoria dei pesi massimi, si sono susseguiti pugili degni di incontri intensi e tecnica sopraffina e non più degli hamburger giganti. Il Gypsy King è tornato ed è pronto a fare il culo a strisce a chiunque.
Hank Cignatta
® Riproduzione riservata
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.