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    Mint 400, la più ricca corsa fuoristrada per moto e Dune Buggy della storia dello sport organizzato

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    La storia della Mint 400 affonda le sue radici in un’America (e un mondo) che ormai non esiste più. Esseri umani rincoglioniti, completamente fottuti da una tecnologia che alla base del suo intento iniziale aveva l’intenzione di migliorare le nostre vite già assai analogicamente incasinate. A tutto ciò aggiungete anche il rumoroso naufragio del cosiddetto sogno americano fatto di immense insegne luminose perennemente accese accompagnate dal suono delle slot machine a fare da colonna sonora al tutto. Tutto va magnificamente bene in quel piccolo spicchio di paradiso artificiale anche se tutto nella vita reale va fottutamente male: vi ricorda forse qualcosa?

    Una Dune Buggy salta tra le polverose dune del deserto del Nevada negli anni Settanta

    La prima edizione della Mint 400 ha luogo nel 1967, in piena Guerra del Vietnam, quando la tv americana mostrava in sequenza continua i nomi di quella generazione che veniva decimata giorno dopo giorno. Del Webb, magnate del settore immobiliare, era il proprietario del lussuoso casinò Mint di Las Vegas. Insieme allo staff che curava la promozione del casinò ideò una battuta di caccia al cervo per promuovere il nome della casa da gioco. Il contest prevede un viaggio della durata di seicento miglia all’interno di un percorso che parte dal Mint Hotel a Las Vegas per giungere al Sahara Hotel in California. La gara dura sei giorni e diventa un successo mediatico in tutti gli Stati Uniti, fino a spingere Webb e il suo staff a puntare sulla corsa automobilistica e abbandonare l’idea della battuta di caccia.

    Veduta del casinò Mint, chiuso nel 1988

    Dopo questa fortunata prima edizione Webb decide di organizzare la gara con cadenza annuale e mettere in palio un montepremi che, di anno in anno, diventa sempre più consistente in seguito al crescente interesse da parte degli sponsor di poter legare il proprio nome alla gara. Stando alle informazioni reperibili sulla Rete, il malloppo arrivò a raggiungere la ragguardevole cifra di ben 30.000 $, un bel mucchio di presidenti morti per l’epoca.

    Un pilota a bordo di una moto in azione sul percorso della Mint 400

    Di anno in anno quindi questa pazza corsa fuori strada per moto e Dune Buggy raggiunge una popolarità tale da annoverare tra i suoi partecipanti stelle del mondo dello spettacolo, tra cui anche l’attore americano Steve McQueen. Ma come tutte le cose della vita anche questo rombante e sabbioso appuntamento per gli appassionati di motori off road giunge al capolinea: il Mint viene ceduto ad una nuova proprietà che tiene vivo l’evento per i successivi due anni per poi sparire nel 1989 insieme alla chiusura definitiva della struttura.

    Il logo di una moderna edizione della Mint 400

    Ma la più grande corsa americana nel deserto torna nel 2008, decisamente cambiata rispetto a come è stata descritta da Hunter Thompson in Paura e disgusto a Las Vegas e da Terry Gilliam nell’omonimo film cult Paura e delirio a Las Vegas. Sicuramente il mondo è cambiato, così come quella società che dà molto più valore ad un selfie che alla gioia di vivere un’esperienza decisamente unica nel suo genere. Ma aspettatevi il meglio: la gonzitudine (almeno quella) non è ancora morta.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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