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    La leggenda di Franco Columbu, il campione che ha insegnato ad Hollywood il culturismo

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    La morte di Franco Columbu, avvenuta venerdì in seguito ad un malore che ha accusato mentre era al mare, pone fine alla vita terrena di una vera e propria leggenda del culturismo mondiale. Molto probabilmente il suo nome a molte persone non dirà niente (forse anche alle nuove generazioni) ma la sua storia è uno dei tipici casi in cui il cosiddetto sogno americano ha avuto modo di compiersi. E nel migliore dei modi.

    Franco Columbu in una delle tante foto apparse sulle riviste specializzate di culturismo che gli hanno dedicato numerose copertine ed articoli durante la sua brillante carriera

    Columbu era partito dal paesino di Ollolai in Saredgna per emigrare in Germania, in cerca di fortuna e di un futuro che la terra natia non era in grado di offrirgli. Si interessò fin da giovane allo sport, intraprendendo nei primi anni Sessanta una carriera da pugile. Per il resto del decennio di esibì in prove di forza quali gonfiare e far esplodere borse dell’acqua calda (cosa che richiede circa 272 kg di pressione) o sollevare una macchina durante il cambio delle gomme (arrivando ad avere uno stacco da terra di oltre 320 kg). Per tali ragioni dal 1969 fino a qualche anno a seguire venne considerato l’uomo più forte del mondo. Decise quindi di competere, nel 1977, alla prima edizione del World’s Strongest Man, arrivando a piazzarsi al quinto posto. Forse si sarebbe potuto piazzare almeno sul podio se nel corso di una prova chiamata la corsa del frigorifero non si fosse infortunato. Questa prova prevedeva di correre lungo un percorso rettilineo trasportando sulla schiena un frigo. Columbu incespicò, rimediando una frattura alla gamba sinistra.

    Il video dell’incidente

    Fondamentale per Columbu è stato l’incontro con Arnold Schwarzenegger, conosciuto a Monaco agli inizi degli anni Sessanta nel corso di alcune competizioni di culturismo. Da rivali strinsero una sincera e duratura amicizia: Columbu allenò Schwarzenegger durante il periodo delle sue competizioni di culturismo e divennero amici inseparabili per cinquant’anni. La loro amicizia continuò anche quando Schwarzenegger divenne attore, prendendo parte con piccoli cammeo in film quali Terminator, Conan il barbaro e come testimonial in alcuni spot pubblicitari.

    Arnold Schwarzenegger e Franco Columbu scherzano davanti alla macchina fotografica

    Divenne anche l’allenatore di altre star del grande e del piccolo schermo come Sylvester Stallone e Lou Ferrigno, insegnando così ad Hollywood l’arte del culturismo. La persona più colpita dalla scomparsa di Columbu è stata senza dubbio proprio Schwarzenegger, il quale ha ricordato l’amico in una lunga e toccante lettera pubblicata sui suoi canali social dove tenta di ripercorrere i momenti più belli di una cinquantennale amicizia.

    Da sinistra: Arnold Schwarzenegger, Franco Columbu e Sylvester Stallone

    E’ indubbio il fondamentale apporto che Columbu ha portato nel mondo del culturismo, arrivando a vincere il titolo di Mr. Olympia in due occasioni, nel 1976 e nel 1981. Ma la sua vita non era basata solo sui manubri di ghisa: nel 1977 ha ottenuto un dottorato in chiropratica, inserendo questa disciplina nella routine degli allenamenti che praticava e che assegnava ai suoi allievi. Nonostante il successo che lo ha portato negli Stati Uniti a vivere a Los Angeles dove ha aperto diverse palestre, Columbu non ha mai dimenticato le sue radici. Aveva un forte legame con il suo paese natale e con la Sardegna a tal punto di tornarci ogni anno per le vacanze. E, quasi in una sorta di strano scherzo del destino, la vita terrena di Columbu si è conclusa proprio nella terra che amava. Con lui se ne va un grande uomo, partito dal nulla e arrivato a conquistare il mondo. Muore la persona, ma la leggenda resta. Per sempre.

    Hank Cignatta

    ® Riproduzione riservata

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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