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    Il Diario di Anna, l’istantanea di un piacevole mondo antico di cui si sente ancora il bisogno

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    Nella realtà dell’editoria nostrana, spesse volte inflazionato da pubblicazioni che all’atto pratico lasciano abbastanza il tempo che trovano, ci sono delle piacevoli eccezioni che meritano di essere approfondite. Anna Bevilacqua, classe 1946, nasce a Torino come pittrice. Dipinge per venticinque anni, affacciandosi successivamente alla scrittura come una sorta di scommessa: si rivelerà una scelta vincente, che la porterà a trovare molte più soddisfazioni rispetto alla pittura. Proprio come su una tela bianca, riesce a dare forma alle sue storie e ai suoi personaggi in un modo davvero intrigante.

    La pittrice e scrittrice Graziella Bevilacqua

    Il Diario di Anna è sicuramente una testimonianza di un tempo che non c’è più, dove alcune ragazze cercavano di fare le loro esperienze comprendendo il valore e la potenza dell’amicizia. Le protagoniste si muovono attraverso una serie di esperienze abbastanza forti per il periodo nel quale i fatti vengono narrati ( gli anni Sessanta) e che rende di fatto le protagoniste precorritrici di tempi decisamente più spensierati. Le protagoniste di questo libro sono quattro: Rita, Tere, Nella ed Anna. Proprio su quest’ultima, però, l’autrice pone l’attenzione del lettore, entrando in maniera dettagliata sullo scorrere in sottofondo di un’intera vita. Sicuramente Anna non ha problemi a sperimentare i piccoli piaceri della vita, che rendono quest’ultima decisamente piccante quanto basta per non ridursi in puritani rimpianti. E’ una donna decisa, che sa quello che vuole e che non teme di esplorare anche nuove sensazioni ed esperienze.

    La copertina del libro

    Sullo sfondo della vita di Anna si intrecciano poi le vicende delle sue amiche, che dopo anni si ritroveranno per fare il bilancio della propria vita in seguito ad un lasso di tempo dove i cambiamenti le hanno trasformate da sbarazzine ragazze proiettate alla vita a donne mature capaci di provare gioie e dolori. La delicata estetica piccante di determinati passaggi della trama rende l’insieme pruriginoso a tal punto da risultare decisamente interessante senza scadere nel banale, facendo della raffinatezza narrativa un grande punto di forza per descrivere momenti decisamente intriganti senza mai scadere nel volgare. La trama scorre nel complesso in maniera molto omogenea, riuscendo a distribuire nei migliori dei modi i colpi di scena narrativi che sono in grado di far mettere il punto ad un capitolo per poi voler continuare nella lettura del seguente.

    Ogni personaggio è ben strutturato, con una propria sensibilità e le proprie necessità (anche fisiche) e rappresentano al meglio la debolezza delle carni e dei sensi che alberga nell’essere umano. Abbandonarsi a quel piccante pensiero, quella pruriginosa sensazione che rende la vita degna di essere vissuta non ha impedito ad un personaggio come Anna di salire sulle montagne russe dell’emozione della vita, ritrovando nell’amicizia delle sue vecchie amiche un punto di forza per andare avanti. Un volume quindi che si legge con vibrante piacere misto ad una sincera curiosità per un piccolo mondo antico dove l’amicizia è un valore intramontabile. Il libro si può trovare in libreria o su Amazon.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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