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    Caterina Valente, una grande artista che vale mille volte di più di un tormentone estivo

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    Mi fermo per un momento di pausa dal mio lavoro giornalistico in una delle radio più famose di Nevrotic Town (o Torino, se avete una forte idiosincrasia nei confronti del traffico) e tra i diversi brani in scaletta suona la versione remixata di Bongo Cha Cha Cha, brano del 1959 della cantante italiana Caterina Valente preso e modernizzato dal duo di dj inglesi Goodboys. Questa versione è diventata virale e poi vera e propria pandemia certificata sui social, dove tutti (volti noti compresi) si sono lanciati in balletti che avevano questa canzone come colonna sonora. Il brano, nella sua versione originale, era stato utilizzato come colonna sonora nel film Spiderman: Far From Home, per poi diventate due anni dopo uno dei brani che si sono contesi lo scettro del tormentone musicale estivo due anni dopo, vinto da Mille, brano di Fedez con Achille Lauro e Orietta Berti che ha cantato il famoso ritornello suonato in ogni radio e stabilimento balneare nazionale.

    Ma Caterina Valente è molto di più di un semplice brano remixato per l’occasione ed utilizzato da tutti in maniera priva di personalità su video dove ci si improvvisa provetti ballerini. Nata a Parigi da genitori italiani artisti di avanspettacolo, respira l’arte fin dalla tenera età. Dimostra anche una certa attitudine al canto, allo studio degli strumenti musicali come la chitarra (che suonerà da autodidatta), al ballo e alla recitazione. Sarà costretta con la famiglia a spostarsi più volte per via dell’imperversare della Seconda Guerra Mondiale che, una volta terminata, la porterà a tornare nella natia Parigi dove avrà modo di esibirsi in alcuni locali in qualità di cantante jazz, dove si accompagna con la chitarra.

    Caterina Valente ritratta in una foto insieme alla sua chitarra. Foto credit: Wikipedia english

    Nel 1948 parte per una tour in Scandinavia, dove ha modo di affinare il suo stile unico che diventerà il suo tratto distintivo. Nel 1953 viene notata dal famoso artista circense svizzero Grock, il quale la vuole per far parte del suo circo svizzero: in questo frangente viene notata da un dirigente della radio svizzera, la quale la fa andare in onda in alcune trasmissioni radiofoniche da Zurigo. L’anno successivo per Caterina Valente è quello della consacrazione, nel corso del quale pubblica il suo primo album Istambul , che le permette di presenziare al Festival del Jazz di Francoforte e al Salon Du Jazz di Parigi, attirando così l’attenzione della stampa estera che la saluta come una delle più interessanti rivelazioni del periodo. Il carattere cosmopolita dell’artista la porta a girare il mondo e a pubblicare nel corso della sua carriera più di millecinquecento brani incisi in dodici lingue diverse, delle quali almeno sei parlate fluentemente. I suoi brani arrivano in classifica anche negli Stati Uniti, dove ha modo di collaborare con grandi artisti del calibro di Bing Crosby, Dean Martin, Perry Como, Ella Fitzgerald e molti altri.

    La televisione nostrana la nota e la chiama sovente sia in qualità di ospite e di conduttrice, dove ha modo di mettere in mostra le sue eccellenti doti di cantante e musicista dotata di una magnetica presenza scenica. Mette anche a battesimo con un suo programma il Secondo Canale (in seguito diventato Rai Due) intitolato Bonsoir Caterina. Condivide lo schermo e la scena anche con Mina ne Un’ora Con Caterina Valente, dove si esibisce in fantastici duetti con La Tigre Di Cremona. Diventa quindi protagonista di quella televisione garbata dove gli artisti erano in grado, con il loro poliedrico talento, di creare un tipo di intrattenimento pulito e di alta qualità.

    Anche la televisione statunitense dà ampio spazio all’immenso talento di Caterina Valente, che ha modo di condurre insieme alla cantante, comica ed attrice Carol Burnett, Tom DeLuise e Bob Newhart il programma di varietà The Entertainers in onda sulla CBS e nel 1969 viene invitata come ospite d’onore al Dean Martin Show con Dean Martin.

    Caterina Valente quindi è una grande artista, che va decisamente oltre un tormentone estivo di un brano (peraltro molto bello nella sua versione originale) remixato per far ballare una pletora di individui che hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa per non cadere nel facile limbo dei problemi che affliggono la società moderna e i suoi facenti parte. Ha portato in Italia e non solo quelle sonorità tipicamente e squisitamente latine come la Samba, la Bossa Nova il Calypso e il Cha Cha Cha. Stili musicali dei quali ben presto la Valente è diventata sublime interprete, senza snaturare il senso stesso di quelli che sono molto più di semplici generi musicali ma veri e propri stili di vita. Qualcosa che va decisamente ben oltre l’abitudine di sfornare l’ennesimo brano dalle sonorità latine, fatti ormai decisamente in serie. Caterina Valente ha il talento e il carisma delle grandi interpreti internazionali e il calore del sole dei luoghi del Sudamerica di cui canta quando interpreta una Samba o un Bossa Nova, diventando se vogliamo una sorta di Astrud Gilberto italiana. C’è decisamente molto di più di un semplice tormentone estivo da scoprire ed ascoltare: c’è il talento, quello vero, non sintetizzato da talent show e quell’eleganza che sembra ormai una vetusta abitudine.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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