Omaggio a re Giorgio Armani, icona di eleganza senza tempo

Omaggio a re Giorgio Armani, icona di eleganza senza tempo

Un addio in stile gonzo: tra sogno, velluto e Miami Vice

Sediamoci per un attimo nella camera privata di “Re Giorgio” – Milano, 4 settembre 2025 – e ascoltiamo il silenzio che segue la notizia. È morto Giorgio Armani, 91 anni, tranquillo come solo un impero costruito in ombra sa esserlo. L’agenzia ufficiale lo annuncia, un addio morbido ma potente come le sue giacche destrutturate. Nel reportage gonzo che segue, respiriamo l’eleganza cruda del minimalismo che ha fatto dell’atelier di Armani non solo una fabbrica di abiti, ma un campo di battaglia silenzioso per l’eleganza moderna.

Un intenso ritratto di Giorgio Armani

Sovrano silenzioso di un impero elegante

Armani non era solo il volto dietro il bastone creativo: era l’imprenditore armato di rigore e pudica ambizione. Fino all’ultimo respiro, ha occupato le poltrone di CEO, direttore creativo e unico azionista, difendendo la sua creatura dall’assalto dei conglomerati della moda.

Giorgio Armani in uno scatto degli anni Ottanta

Un impero multifacce: haute couture, profumi, arredi, hotel di lusso, ristoranti, fragranze cult. Eppure, fin dalla prima linea lanciata nel 1975, Armani era soprattutto “eleganza densa di silenzi”.

Il power suit che conquistò Hollywood (e Miami)

Nel 1980, un film — American Gigolo — e Richard Gere che lo indossa. Una mossa che ha cambiato corso: il minimalismo firmato Armani diventò uno standard in bianco e nero, dove la perfezione non si grida ma si sussurra. Anche sul grande schermo Armani ha firmato più di 200 film. Da American Gigolo a The Wolf of Wall Street, fino a The Untouchables, il suo stile è diventato linguaggio universale dell’eleganza cinematografica

Richard Gere con il celebre abito indossato nel film American Gigolò

La moda di Giorgio Armani influente sul piccolo schermo: Miami Vice

Particolarmente iconica è la collaborazione con Miami Vice, che ha portato l’eleganza Armani nelle case di milioni di spettatori, contribuendo a fare dello stile uno strumento narrativo e di identità visiva, elevando ancora di più la sua reputazione internazionale.

Don Johnson (Sonny Crockett) e Philipp Miachel Thomas (Rico Tubbs) hanno reso le giacche e i vestiti Armani celebri nel mondo

Un impero globale: moda, casa, bellezza e oltre

Dalle boutique di lusso in tutto il mondo alle linee rivoluzionarie come Emporio Armani, Armani Jeans, Armani Privé e profumi di successo (Acqua di Giò su tutti), il suo marchio ha saputo evolversi restando fedele a un patrimonio estetico unico. Ha inoltre esteso il suo dominio al mondo dell’arredamento con Armani/Casa e dell’accoglienza di lusso con hotel firmati Armani in città come Milano e Dubai.

Giorgio Armani e il Lavoro instancabile fino all’ultimo giorno

Nonostante problemi di salute che lo tennero lontano dalle sfilate di Milano e Parigi nell’estate 2025, Armani rimase straordinariamente presente nella gestione del suo impero, lavorando fino agli ultimi giorni per celebrare i cinquant’ anni della sua maison durante la Milano Fashion Week.

Uno scatto della sfilata di Armani alla recente Milano Fashion Week

L’eredità di “Re Giorgio” Armani

Giorgio Armani lascia un vuoto incolmabile nel mondo della moda, ma il suo stile continua a vivere attraverso un’eredità che ha contaminato il cinema, la tv, l’architettura degli interni e perfino l’ospitalità. Il suo approccio sobrio ma raffinato ha ispirato generazioni di creativi e modelle, ha ridefinito la moda a partire dagli anni Ottanta e ha ridefinito il lusso moderno come qualcosa di accessibile, razionale e profondamente umano.

Hank Cignatta

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